Negli ultimi anni, la politica commerciale globale ha subito un’accelerazione nelle tensioni, in particolare tra gli Stati Uniti e alcuni dei suoi principali partner economici. Sotto l’amministrazione di Donald Trump, Washington ha adottato una politica protezionistica introducendo dazi su una vasta gamma di prodotti importati, colpendo in particolare acciaio, alluminio e beni tecnologici. Questa mossa ha scatenato una serie di reazioni da parte di altre nazioni, tra cui Canada e Cina, che hanno risposto con misure tariffarie sui prodotti statunitensi.
La risposta del Canada
Il Canada, uno dei più importanti partner commerciali degli Stati Uniti, ha reagito rapidamente alle tariffe imposte da Trump sull’acciaio e sull’alluminio. Ottawa ha introdotto misure di ritorsione imponendo dazi su prodotti americani per un valore di circa 16,6 miliardi di dollari canadesi. Questi dazi hanno colpito beni di consumo come il whisky, il ketchup, le moto e altri prodotti simbolici dell’industria statunitense, con l’intento di esercitare pressioni su Washington affinché rivedesse la sua politica commerciale.
La strategia del Canada ha mirato a colpire settori strategici per gli Stati Uniti, coinvolgendo le industrie di stati cruciali dal punto di vista elettorale. Questa politica ha portato infine a un nuovo accordo commerciale, il USMCA (United States-Mexico-Canada Agreement), che ha sostituito il precedente NAFTA.
Le contromisure della Cina
La Cina è stata tra i principali bersagli della guerra commerciale di Trump, che ha imposto dazi su centinaia di miliardi di dollari di importazioni cinesi, accusando Pechino di pratiche commerciali scorrette e di furto di proprietà intellettuale. In risposta, la Cina ha applicato tariffe punitive su prodotti americani per un valore equivalente, prendendo di mira beni agricoli come la soia, il mais e la carne di maiale, elementi cruciali per l’economia statunitense.
Le contromisure cinesi hanno colpito in particolare gli agricoltori americani, molti dei quali sostenevano Trump, mettendo in difficoltà intere comunità rurali. La guerra commerciale tra i due giganti economici ha avuto un impatto significativo sulla crescita globale, rallentando gli scambi e incrementando l’incertezza nei mercati finanziari.
Conseguenze e sviluppi futuri
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti, Canada e Cina hanno lasciato un segno duraturo nei rapporti economici internazionali. Sebbene l’amministrazione Biden abbia adottato un approccio più diplomatico rispetto a Trump, alcune tariffe e restrizioni commerciali rimangono in vigore. L’eredità della guerra dei dazi continua a influenzare le politiche economiche globali e il futuro degli accordi commerciali tra le grandi potenze economiche del mondo.
Il protezionismo rimane un tema controverso: da un lato, può proteggere le industrie nazionali e favorire l’occupazione, ma dall’altro rischia di innescare ritorsioni e compromettere la cooperazione economica. Le politiche tariffarie imposte e le risposte di Canada e Cina hanno mostrato come il commercio globale sia sempre più interconnesso e come ogni mossa protezionistica possa scatenare reazioni a catena con conseguenze economiche imprevedibili.