Il presidente degli Usa Donald Trump ha affermato di aver inviato una lettera al leader supremo dell’Iran Ali Khamenei, con l’intenzione di negoziare un accordo nucleare con Teheran. L’inquilino della Casa Bianca ha parlato oggi in un’intervista rilasciata a Fox Business Network ripresa dai media di tutto il mondo. «Ho detto che spero che negozino, perché sarà molto meglio per l’Iran», ha dichiarato il presidente americano. «Penso che vogliano ricevere quella lettera. L’alternativa è fare qualcosa, perché non possiamo permettere che sviluppino un’arma nucleare», ha aggiunto. La lettera segue un memorandum presidenziale firmato a febbraio, in cui Washington ribadiva l’intenzione di impedire all’Iran di sviluppare ordigni atomici. Con le buone o con le cattive.
La risposta dell’Iran
«Ci sono due modi in cui l’Iran può essere gestito: o militarmente o si fa un accordo», ha detto infatti Trump a Fox. «Preferirei fare un accordo, perché non cerco di danneggiare l’Iran. Sono brave persone», ha aggiunto. Poco dopo le parole di Trump, il leader iraniano Khamenei ha rilasciato un criptico messaggio su X. Pubblicata prima in inglese e poi in molte lingue del vecchio continente, la frase è un’auto-citazione risalente al 2014. «Gli europei stanno facendo un errore strategico mettendosi al servizio degli Usa. Gli Usa li tradiranno», è la velata minaccia. Intanto, nelle scorse ore, il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha reso noto di essersi incontrato con l’ambasciatore iraniano a Mosca Kazem Jalali per «discutere degli sforzi internazionali per risolvere la situazione» relativa al programma nucleare iraniano.
L’accordo sul nucleare iraniano
Il patto sul nucleare iraniano è stato firmato nel 2015 tra Iran e Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Usa, Germania e Ue – sotto la spinta dell’allora presidente Usa Barack Obama – con l’obiettivo di impedire all’Iran lo sviluppo di armi atomiche in cambio di allentamenti delle sanzioni nei suoi confronti. Trump abbandonò l’accordo durante il suo primo mandato nel 2018, per poi ripristinare le sanzioni statunitensi al Paese mediorientale. Da allora ci sono stati tentativi di riavvicinamento tra le parti, non conclusivi, mentre l’Iran ha più volte affermato di essere vicino allo sviluppo dell’atomica. Trump è considerato probabilmente il presidente Usa più vicino di sempre a Israele, il cui premier Benjamin Netanyahu ha messo in chiaro più volte di essere pronto a impedire a Teheran di sviluppare la bomba nucleare con ogni mezzo, inclusa anche la possibilità di raid preventivi.
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