Il candidato filo-russo Călin Georgescu non è stato ammesso alle elezioni presidenziali che si terranno in Romania a inizio maggio. L’Ufficio Elettorale Centrale rumeno (Bec) ha respinto la sua candidatura, scrive Digi24. «Un colpo diretto al cuore della democrazia mondiale», commenta su X il leader nazionalista, contrario alle politiche dell’Ue e ostile agli orientamenti della Nato. «L’Europa è ormai una dittatura – aggiunge -, la Romania vive sotto la tirannia!». A Bucarest i suoi sostenitori, scesi in strada dopo il verdetto della commissione, si sono scontrati con forze dell’ordine e gendarmi. Alcuni dimostranti – riportano i media locali – hanno cercato di forzare i cancelli dell’edificio del Biroul Electoral Central (Bec); e gli agenti sono intervenuti per sedare i disordini, utilizzando gas lacrimogeni.
Dalle elezioni del 24 novembre all’arresto
Il leader nazionalista, che ha sempre negato ogni legame con Mosca, aveva vinto il primo turno delle presidenziali del 24 novembre scorso, annullate dalla Corte costituzionale due giorni prima del ballottaggio dell’8 dicembre per una serie di irregolarità nel finanziamento della sua campagna elettorale, con accuse di ingerenze russe a suo favore. A fine febbraio Georgescu era stato fermato dalla polizia e interrogato dai giudici che lo avevano messo sotto inchiesta con pesanti accuse, tra cui attentato all’ordine costituzionale, false dichiarazioni sul finanziamento della sua campagna elettorale, costituzione di una organizzazione di carattere fascista, razzista e xenofoba. Ciononostante, il politico pro-Putin aveva deciso di ripresentare la sua candidatura: ma la commissione elettorale ha respinto oggi – domenica 9 marzo – la sua richiesta.
Le reazioni
La “bocciatura” di Georgescu è stata mal digerita anche da Elon Musk. Che su X ha definito l’esclusione del politico dalle presidenziali del prossimo 4 maggio «una follia». Mentre per il vicepremier italiano Matteo Salvini si è trattano di una vero e proprio «euro-golpe in stile sovietico». «Prima annullano, a urne aperte, le elezioni che stava vincendo – prosegue il leader della Lega -, poi lo arrestano, poi addirittura lo escludono dalle elezioni per paura che vinca. Altro che “riarmare l’Europa”, qui bisogna rifondarla per difendere la Democrazia», si legge sui social. La decisione dell’Ufficio elettorale è appellabile davanti alla Corte Costituzionale; ma la Romania rischia, ora, di piombare nel caos.
Foto copertina: ANSA / ROBERT GHEMENT | Il candidato nazonalista e filo-russo Călin Georgescu, 7 marzo 2025
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