Dalla prima fila all’insediamento al tonfo in Borsa: i primi 5 tycoon Usa perdono 210 miliardi nei primi mesi di presidenza Trump

Erano tutti tra le prime file al giuramento di Donald Trump. Oggi, Elon Musk, Jeff Bezos, Sergey Brin, Mark Zuckerberg e Bernard Arnault sono circa 210 miliardi più poveri rispetto a quel 20 gennaio. Il crollo delle Borse della scorsa notte ha impattato in particolare sul Tesla (-15% ieri) e su Elon Musk, ma a soffrire, dopo un iniziare rialzo sono tutti e cinque gli imprenditori, secondo quanto riporta Bloomberg. Infatti, il periodo tra l’elezione di Trump e l’effettivo inizio del suo secondo mandato era andato molto bene per gli affari dei miliardari, ma dopo l’introduzione dei dazi, più volte annunciati e revocati prima dell’effettiva entrata in vigore, la tendenza sembra essersi invertita.

Il crollo delle borse e delle magnifiche sette

Ieri le borse Usa hanno registrato il peggior calo da anni. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso del 2,08%. Anche l’S&P 500 è colato a picco perdendo il 2,7%. Ancor peggio il Nasdaq, l’indice di riferimento per i titoli tecnologici, che ha fatto registrare un -4%, il maggior calo giornaliero dal 2022, trascinato dalle prestazioni deludenti delle magnifiche sette Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla. Annullati così i guadagni fatti registrare nelle prime settimane del ciclone Trump.

Quanti miliardi hanno perso gli imprenditori Usa

In particolare, tra l’elezione e l’insediamento, Tesla aveva guadagnato il 98%, LVMH – conglomerato che comprende Dior, Fendi, Louis Vuitton, Bulgari – era salita del 7%, portando 12 miliardi di euro in più nelle tasche di Arnault. E ancora, Meta aveva guadagnato il 9% prima dell’inaugurazione e poi ancora un 20%. Così, dalle tasche del fondatore di Facebook si sono volatilizzati cinque miliardi, da quelle di Sergey Brin co-fondatore di Google con Larry Page sono usciti 22 miliardi a causa del crollo di Alphabet (-7%). Drastiche perdite anche per Bezos, che ha lasciato sul terreno 29 miliardi mentre Amazon perdeva il 14%. Musk è quello che ha perso di più: 148 miliardi dal 17 dicembre.

Trump: «Compro una Tesla per aiutare Musk». Basterà?

Il presidente degli Usa Donald Trump ha provato ad aiutare il consulente e capo del Doge. «Domani mattina comprerò una Tesla nuova di zecca in segno di fiducia e sostegno a Elon Musk». Fiducia di cui il marchio di auto elettriche non gode sui mercati. Tesla è messa in difficoltà dalla guerra commerciale con la Cina, dalle politiche economiche di Trump, in particolare dai dazi, e – secondo alcuni analisti – anche dalla svolta a destra nella visione politica di Elon Musk. Sono ormai molti i proprietari che hanno deciso di vendere il loro veicolo, o specificare di averlo acquistato prima che Musk scendesse una china sempre più Maga.

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