Nella notte dell’11 marzo 2025, la Russia ha annunciato di aver abbattuto 337 droni ucraini in quello che è stato descritto come il più grande attacco aereo ucraino degli ultimi tre anni di conflitto.
Questo massiccio attacco è avvenuto poche ore prima di un incontro cruciale tra Ucraina e Stati Uniti in Arabia Saudita, volto a discutere possibili soluzioni per porre fine alle ostilità.
Le difese aeree russe hanno intercettato droni in dieci diverse regioni, con la maggior parte degli abbattimenti registrati nelle aree di Kursk e Mosca. L’attacco ha causato almeno due morti e quattordici feriti nelle periferie di Mosca. In risposta, l’Ucraina ha dichiarato di aver intercettato 79 droni kamikaze e un missile Iskander lanciati dalla Russia sul proprio territorio.
Questo episodio rappresenta un’escalation significativa nell’uso dei droni nel conflitto. L’Ucraina ha intensificato l’impiego di droni per colpire obiettivi all’interno della Russia, dimostrando capacità tecnologiche avanzate nonostante le limitazioni nelle forniture di armi occidentali. In precedenza, l’Ucraina aveva utilizzato droni come il Bayraktar TB2 per missioni di ricognizione e attacco.
Dall’altra parte, la Russia ha impiegato munizioni circuitanti come lo ZALA Kub-BLA, un drone kamikaze sviluppato dal gruppo Kalašnikov.
L’attacco coincide con l’incontro previsto a Gedda, in Arabia Saudita, tra il Segretario di Stato americano Marco Rubio e la delegazione ucraina. Le discussioni si concentreranno su un possibile cessate il fuoco e su accordi riguardanti minerali strategici. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto una tregua aerea come primo passo verso le negoziazioni, sottolineando la necessità di ridurre le ostilità per facilitare il dialogo.
Le tensioni rimangono elevate, con entrambe le parti che continuano a sfruttare la tecnologia dei droni per ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia. La comunità internazionale osserva con attenzione l’evolversi della situazione, sperando che i colloqui imminenti possano portare a una de-escalation del conflitto.