Proteste di massa scuotono l’Europa dell’Est

Centinaia di migliaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro i rispettivi governi

Negli ultimi mesi, l’Europa dell’Est è stata teatro di imponenti manifestazioni popolari in Serbia, Romania e, in misura minore, in Ungheria. Centinaia di migliaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro i rispettivi governi, accusati di corruzione, autoritarismo e legami con la Russia.

 

Serbia: proteste senza precedenti contro il governo

In Serbia, le strade di Belgrado hanno visto la più grande manifestazione nella storia recente del paese. Guidati principalmente da studenti, i cittadini hanno protestato per quattro mesi consecutivi contro la corruzione governativa e la gestione negligente delle infrastrutture pubbliche. La scintilla che ha innescato le proteste è stato il crollo del tetto di una stazione ferroviaria a Novi Sad nel novembre 2024, che ha causato la morte di 14 persone. I manifestanti attribuiscono l’incidente alla corruzione e alla scarsa qualità dei lavori di ristrutturazione.

Durante le proteste, le autorità sono state accusate di utilizzare cannoni sonori contro i manifestanti, causando sintomi come mal di testa e nausea. Il presidente Aleksandar Vučić ha negato tali accuse, ma il malcontento popolare rimane alto.

Romania: tensioni politiche e accuse di ingerenza straniera

In Romania, le tensioni politiche sono aumentate dopo l’arresto di Călin Georgescu, leader di estrema destra e candidato presidenziale filorusso. Georgescu è stato escluso dalle elezioni presidenziali e accusato di diversi reati, tra cui istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale e diffusione di informazioni false.

Le autorità hanno anche scoperto un arsenale di armi e una somma significativa di denaro durante le perquisizioni nelle proprietà associate a Georgescu e ai suoi collaboratori.

Questi eventi hanno scatenato proteste a Bucarest, con migliaia di persone che hanno manifestato contro l’estrema destra e a favore della democrazia e dei legami della Romania con l’Unione Europea.

Ungheria: sostegno al leader serbo durante le proteste

In Ungheria, sebbene non si siano registrate proteste di massa interne, il paese è stato coinvolto indirettamente nelle tensioni regionali. Durante le manifestazioni in Serbia, il presidente Vučić si è recato a Budapest per colloqui con il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Orbán ha elogiato Vučić, definendolo “il campione della stabilità dei Balcani”, sottolineando l’importanza della stabilità della Serbia per l’intera regione.

Conclusioni

Le recenti proteste in Serbia e Romania evidenziano un crescente malcontento verso governi percepiti come corrotti e autoritari, con legami sospetti con la Russia. Mentre in Serbia le manifestazioni sono state innescate da questioni interne come la corruzione e la cattiva gestione delle infrastrutture, in Romania le tensioni sono aumentate a causa di accuse di ingerenza straniera e dell’arresto di un leader politico filorusso. In Ungheria, il governo ha mostrato sostegno ai leader filorussi della regione, sottolineando le complesse dinamiche politiche dell’Europa dell’Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*