Pompei, il capolavoro di Mantegna ritrovato nel Santuario: era scomparso da Napoli. Il Vaticano: «Pensavamo fosse perduto»

 

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Era dato per disperso, introvabile dopo essere scomparso dalla basilica di San Domenico Maggiore, a Napoli. E invece era semplicemente nascosto dietro l’angolo, nel Santuario di Pompei sotto strati di ridipinture. È Il Mattino a dare per primo la notizia del «tesoro nascosto», un quadro di inestimabile valore del pittore Andrea Mantegna che ritrae la «Deposizione di Cristo». Un’attribuzione ora confermata ufficialmente anche dal Vaticano, tanto che già questo giovedì – 20 marzo – l’opera sarà esposta ai Musei Vaticani all’interno della mostra “Il Mantegna di Pompei. Un capolavoro ritrovato”, dedicata al pittore veneto del XV secolo e che avrà come piatto forte proprio la tela pompeiana.

L’intuizione e gli accertamenti del Vaticano

A chiarire tutto, o quasi, è stato il restauro dei maestri vaticani, che ha permesso di restituire «alla comunità scientifica e al pubblico un’opera rimasta per secoli avvolta nel mistero e oggi tornata alla luce nella sua piena autenticità». Il primo riconoscimento, dopo la convocazione da parte dell’arcivescovo prelato di Pompei Tommaso Caputo, è avvenuto nel marzo 2022. Al resto ci ha pensato il restauro che, sotto vari strati di pitture successive, «ha rivelato dettagli iconografici e tecnici che confermano l’autografia di Mantegna, restituendo alla storia un capolavoro che si pensava perduto», ha spiegato la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta. Un progetto lungo e complesso che ha visto il coinvolgimento di grandi nomi della storia dell’arte, come Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, e Luigi Gallo, direttore regionale Musei delle Marche. E sulla originalià della tela non c’è più alcun dubbio.

I dubbi sui passaggi di mano

Non tuto, però, è ancora stato chiarito. Non si sa quando la tela sia stata portata via dalla basilica napoletana e quando (e come) sia finita a Pompei. Si sa che da qualche anno era nel Santuario della città, tanto che la sua immagine era stata inserita nel sito della Conferenza episcopale italiana. Proprio da questo scatto è partita l’intuizione di Stefano De Mieri, ricercatore del Suor Orsola Benincasa, che ha collegato quelle figure al dipinto del Polittico di Angri, al centro del quale c’èm una copia fedele della «Deposizione» di Mantegna, presunta dispersa e ora ritrovata.

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