Il miliardario sostenitore di Trump avverte: un “inverno nucleare economico” a causa dei dazi

Il miliardario e gestore di fondi hedge Bill Ackman, noto sostenitore del presidente Donald Trum

Il miliardario e gestore di fondi hedge Bill Ackman, noto sostenitore del presidente Donald Trump, ha recentemente lanciato un allarme riguardo alle nuove politiche tariffarie dell’amministrazione statunitense. In una serie di dichiarazioni pubbliche, Ackman ha avvertito che l’imposizione di dazi su larga scala potrebbe condurre a un “inverno nucleare economico” autoindotto, con conseguenze devastanti per l’economia globale.

Ackman ha criticato l’annuncio di Trump di applicare tariffe del 10% su una vasta gamma di importazioni, con alcune che raggiungono il 50%, interessando circa 60 paesi. Secondo il finanziere, tali misure potrebbero minare la fiducia degli investitori, rallentare gli investimenti aziendali e ridurre la spesa dei consumatori. Ha sottolineato che l’incertezza derivante da una guerra commerciale globale potrebbe danneggiare permanentemente la reputazione economica degli Stati Uniti.

In un appello diretto al presidente, Ackman ha suggerito una pausa di 90 giorni nell’implementazione dei dazi, al fine di avviare negoziati con i partner commerciali e rivedere le politiche tariffarie. Ha evidenziato che l’attuale strategia potrebbe portare a una perdita di fiducia da parte dei leader aziendali globali e che le piccole e medie imprese sarebbero particolarmente vulnerabili agli effetti negativi di tali politiche.

Nonostante le crescenti preoccupazioni espresse da figure di spicco nel settore finanziario, tra cui Jamie Dimon di JPMorgan e Elon Musk, l’amministrazione Trump ha mantenuto la sua posizione, sostenendo che le tariffe sono necessarie per correggere gli squilibri commerciali e proteggere gli interessi economici americani. Tuttavia, i mercati finanziari hanno reagito negativamente, con perdite significative sia negli Stati Uniti che nei mercati asiatici ed europei.

La comunità finanziaria rimane divisa sulle implicazioni di queste politiche, ma il messaggio di Ackman è chiaro: senza un cambiamento di rotta, gli Stati Uniti rischiano di entrare in una fase di recessione economica profonda, con ripercussioni a lungo termine sulla loro posizione nell’economia globale.

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