Il 5 marzo Milorad Dodik, presidente dell’entità serba della Bosnia Erzegovina, ha promulgato una legge che respinge l’autorità della polizia e della magistratura centrali.
Il governo ha reagito denunciando un colpo di stato nella Repubblica Serba, una delle due entità che compongono il paese insieme alla Federazione croato-musulmana.
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“Con le nuove norme la Repubblica Serba si riappropria finalmente del suo libero arbitrio e delle sue competenze”, ha affermato Dodik.
Il presidente, filorusso, ha poi evocato i cambiamenti sulla scena internazionale dopo il ritorno al potere di Donald Trump, di cui si è detto un sostenitore.
“Sono convinto che gli Stati Uniti non sosterranno più stati artificiali che non esistono nella realtà”, ha aggiunto, riferendosi alla Bosnia Erzegovina. Nel 2017 Washington aveva sanzionato Dodik per le sue posizioni separatiste.
Il 26 febbraio Dodik, 65 anni, era stato condannato a un anno di prigione e a sei anni d’interdizione dai pubblici uffici per non aver rispettato l’autorità del tedesco Christian Schmidt, l’Alto rappresentante per la Bosnia Erzegovina, incaricato di garantire l’applicazione dell’accordo di pace che mise fine alla guerra che tra il 1992 e il 1995 aveva insanguinato questa ex repubblica jugoslava.
Dodik aveva reagito denunciando un “processo politico”.
Le istituzioni prese di mira dalla nuova legge sono la procura di stato, che l’ha incriminato, e la corte di stato, che l’ha condannato, oltre alla Sipa, l’unica forza di polizia centrale del paese.
Le due entità che compongono il paese hanno forze di polizia e sistemi giudiziari distinti, ma la magistratura centrale è responsabile dei casi di criminalità organizzata, corruzione, crimini di guerra e attacchi all’ordine costituzionale.
Il ministro degli esteri bosniaco Elmedin Konaković ha reagito alla promulgazione della legge denunciando “il più classico dei colpi di stato” e invitando “le istituzioni della Bosnia Erzegovina a rispondere in modo appropriato”.
Ha definito Dodik il “principale istigatore del colpo di stato” e annunciato un ricorso alla corte costituzionale per ottenere la revoca della legge.
Tuttavia, con una legge approvata nel 2023 la Repubblica Serba aveva respinto anche l’autorità della corte costituzionale, ignorando poi la revoca della legge decisa da Schmidt. Il caso era al centro del recente processo a Dodik.
Sorgente ↣ : Bosnia Erzegovina, il governo centrale denuncia un colpo di stato nell’entità serba