Invecchiati dal caldo – Gabriele Crescente

Il caldo estremo può accelerare l’invecchiamento biologico nelle persone più anziane e aumentare il rischio di malattie legate all’età, afferma uno studio a lungo termine pubblicato su Science Advances.

I ricercatori hanno analizzato i dati genetici ricavati dai campioni di sangue raccolti tra il 2016 e il 2017 da 3.600 statunitensi di almeno 56 anni, e hanno valutato la loro età biologica attraverso tre diversi orologi epigenetici, basati sull’esame dei cambiamenti nella metilazione del dna.

Questo processo influenza l’espressione dei geni ed è stato collegato all’insorgere delle malattie dell’invecchiamento.

Confrontando i risultati con i dati meteorologici raccolti vicino ai luoghi dove i soggetti avevano vissuto nei sei anni precedenti la raccolta dei campioni, hanno scoperto che per ogni duecento giorni in cui erano stati esposti a temperature superiori a 32,2 gradi la loro età biologica risultava di 3,5 mesi superiore a quella di chi aveva vissuto in luoghi più freschi.

Ricerche precedenti realizzate in Germania e in Giappone avevano già individuato un collegamento tra il caldo estremo e l’invecchiamento biologico.

Ma gli orologi epigenetici non sono una misura perfetta del decadimento fisico, scrive New Scientist. Inoltre lo studio non ha tenuto conto di fattori come l’accesso all’aria condizionata o il tempo trascorso all’aperto, che possono influenzare l’esposizione alle alte temperature. Per valutare meglio i rischi servirebbero quindi studi più approfonditi.

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