L’opposizione di centrodestra vince le elezioni legislative in Groenlandia

L’opposizione di centrodestra ha vinto le elezioni legislative dell’11 marzo in Groenlandia, caratterizzate anche da un aumento dei consensi dei nazionalisti, favorevoli all’indipendenza dell’isola dalla Danimarca. Le elezioni erano molto attese anche perché negli ultimi mesi il presidente statunitense Donald Trump ha più volte affermato di voler annettere l’isola.

La formazione di centrodestra dei Democratici, che si proclama “social-liberale”, ha ottenuto il 29,9 per cento dei voti, triplicando i consensi rispetto alle elezioni del 2021.

I nazionalisti di Naleraq, il partito che chiede con più insistenza di recidere gli ultimi legami con Copenaghen, sono arrivati secondi con il 24,5 per cento dei voti.

La coalizione di governo uscente, composta da Inuit ataqatigiit (Ia, ambientalisti di sinistra) e dai socialdemocratici di Siumut, ha invece subìto una dura sconfitta.

“Rispettiamo il risultato delle elezioni”, ha dichiarato il primo ministro Múte Egede, leader di Ia.

Dato che nessuno dei partiti ha i numeri per governare da solo, ci saranno delle trattative per formare una coalizione.

“Siamo pronti a discutere con tutti i partiti per formare un governo forte e stabile, più che mai necessario nel nuovo contesto internazionale”, ha dichiarato Jens-Frederik Nielsen, 33 anni, leader dei Democratici ed ex campione groenlandese di badminton.

Forse a causa dell’effetto Trump, il tasso di partecipazione è stato molto alto, superiore al 70 per cento.

Convinto di annettere la Groenlandia “in un modo o nell’altro”, Trump ha cercato di condizionare l’esito del voto, suscitando reazioni di stupore, rifiuto e, più raramente, entusiasmo.

Secondo un sondaggio pubblicato a gennaio, circa l’85 per cento dei groenlandesi è contrario a far parte degli Stati Uniti.

I groenlandesi accusano la Danimarca di averli sempre trattati come cittadini di seconda classe, soffocando la loro cultura e attuando in passato politiche di assimilazione forzata.

I principali partiti groenlandesi sono tutti favorevoli all’indipendenza, ma hanno idee diverse su come e quando ottenerla.

I nazionalisti di Naleraq la vorrebbero in tempi rapidi, mentre altre formazioni vorrebbero prima accelerare lo sviluppo economico dell’isola.

Con l’80 per cento della superficie ricoperta dai ghiacci, la Groenlandia dipende fortemente dalla pesca, che rappresenta la quasi totalità delle esportazioni, e dagli aiuti danesi, che ammontano a circa 530 milioni di euro all’anno, pari al 20 per cento del pil locale.

Naleraq sostiene invece che l’isola potrebbe cavarsela da sola grazie alle sue risorse minerarie, ma il settore è ancora in fase embrionale.

La Groenlandia ha circa 57mila abitanti, per il 90 per cento inuit.



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