Centonovanta passeggeri di un treno preso d’assalto dai separatisti del Belucistan sono stati liberati, ma le forze di sicurezza pachistane non hanno ancora ripreso il controllo della situazione. Al momento dell’attacco, l’11 marzo, a bordo del Jaffar Express c’erano oltre 450 passeggeri.
Sono passate più di ventiquattr’ore da quando i miliziani dell’Esercito di liberazione del Belucistan (Bla) hanno fatto esplodere una bomba sui binari, costringendo il treno a fermarsi e i passeggeri a scendere. Avrebbero poi preso in ostaggio quelli provenienti da altre province o legati alle forze di sicurezza.
Nel giro di poche ore un gran numero di soldati ha raggiunto il luogo dell’attacco, che è avvenuto nella provincia sudoccidentale del Belucistan, che confina con l’Afghanistan e l’Iran.
Secondo fonti della sicurezza, trenta miliziani sono stati uccisi. Le autorità non hanno riferito di vittime tra gli ostaggi o le forze di sicurezza, ma il 12 marzo circa 140 bare vuote sono arrivate a Quetta, il capoluogo del Belucistan.
La sorte di decine di passeggeri è ignota, mentre secondo fonti della sicurezza “alcuni miliziani con cinture esplosive si trovano tra gli ostaggi”.
“In base alle informazioni di cui disponiamo, gli assalitori si sono diretti verso delle aree montuose, portando con sé un numero imprecisato di ostaggi”, ha dichiarato un funzionario dei servizi di sicurezza locali.
Il Bla, il cui obiettivo è uno scambio tra ostaggi e prigionieri beluci, ha pubblicato un video che mostra l’esplosione e la presa in ostaggio di decine di passeggeri.
Un primo bilancio provvisorio fornito l’11 marzo riferiva della morte di “un poliziotto, un soldato e il conducente del treno”.
Molti passeggeri hanno raccontato all’Afp di essere stati liberati dai miliziani e di aver camminato per ore per raggiungere la stazione più vicina.
Il Jaffar Express, partito da Quetta e diretto a Peshawar, capoluogo della provincia del Khyber Pakhtunkhwa, era stato preso d’assalto a pochi metri da un tunnel, vicino alla città di Sibi.
Il Bla è il principale gruppo separatista del Belucistan, la provincia più povera del paese, nonostante sia ricca di idrocarburi e minerali. Il gruppo accusa il governo centrale e gli investitori stranieri, soprattutto cinesi, di saccheggiare le risorse della provincia.
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