Romano Prodi e le armi «indispensabili» per l’Ue: «Ma sulla pace von der Leyen non ha fatto niente»

 

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«Questo armamento è indispensabile. Ma doveva essere condito da proposte di pace. È qui la vera colpa dell’Europa. Vi rendete conto della gravità del fatto che la trattativa sia in Arabia Saudita? E i mediatori siano turchi, sauditi, brasiliani?». In un colloquio con il Fatto Quotidiano l’ex premier Romano Prodi critica l’Ue sull’Ucraina. «È quello che rimprovero a von der Leyen. L’Europa non ha fatto nulla. Sono convinto che ci avrebbero ascoltato, ma non ci abbiamo neanche provato».

La guerra

Secondo Prodi le ragioni sarebbero legate anche a “egoismi nazionali” che hanno impedito il completamento del progetto politico europeo: «Gli ex imperi che sono peggio degli imperi». E alle regole del Consiglio europeo («Con l’unanimità non si regge neanche un condominio») a cui si aggiunge ora «la trappola» di Trump che «vuole trattare con i Paesi europei 1 a 1». Trappola in cui «se cadiamo, siamo finiti». Il professore è convinto che «la trattativa con Putin andrà avanti» e che «probabilmente finirà con una tregua provvisoria». Magari come quella in Corea, dove «la provvisorietà dura da 70 anni. Non sono mai stato un guerrafondaio ma questa è la condizione in cui ci tocca vivere. Si è chiuso l’ombrello della Nato, dobbiamo difenderci da soli. Ma voglio che questo sia solo un primo passo: se aumentiamo le spese militari senza organizzare una politica estera e una difesa comune, sono soldi buttati via».

L’Italia

Rispetto all’Italia «stiamo attraversando un periodo storico senza precedenti e la premier è riuscita a non fare nemmeno un passaggio in Parlamento. Una premessa drammatica. Sembra ci sia una sorta di assuefazione al fatto che il nostro Parlamento non esista più. Trasformiamo l’Italia in un paese presidenziale senza che lo sia, ovvero senza le regole del presidenzialismo? Stiamo preparando una situazione simile a quella americana di oggi? E mi domando ancora: è uno squilibrio temporaneo o è voluto? Questo è quello che il Pd non dovrebbe accettare». La piazza di oggi può dare «l’emozione di cui abbiamo bisogno per uscire dal buco in cui siamo» per ritrovare «quella unione che non c’è stata in Europa».

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