La tregua crolla, Israele attacca Gaza con l’ok di Trump: «200 morti». Gli Usa: «Hamas ha scelto la guerra»

 

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La tregua crolla. Israele attacca Gaza. Nella notte del 18 marzo Tel Aviv riprende le operazioni militari contro Hamas dopo che il gruppo militante palestinese ha respinto la proposta Usa di estendere il cessate il fuoco. Dopo «il ripetuto rifiuto» di Hamas di «rilasciare i nostri ostaggi e di tutte le proposte ricevute dall’inviato del presidente Usa, Steve Witkoff, e dai mediatori», fa sapere il premier Benjamin Netanyahu, insieme al ministro della Difesa Israel Katz, ha ordinato all’Idf di «agire con forza» nell’enclave palestinese, «prendendo di mira obiettivi in tutta la Striscia». Secondo un primo bilancio il raid ha provocato 200 morti.

Gli attacchi aerei

L’esercito israeliano sta lanciando una serie di ondate di attacchi aerei. L’aeronautica sta operando contro centinaia di nuovi siti che il movimento islamista ha ricostituito nei due mesi di cessate il fuoco, dopo aver reclutato più di 20.000 nuovi terroristi di Hamas e della Jihad islamica. Israele ha informato in anticipo l’amministrazione Trump sugli attacchi di questa notte. Secondo fonti israeliane finora l’aeronautica ha colpito decine di obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui comandanti e operativi di Hamas, tunnel e depositi di armi. L’Idf e lo Shin Bet hanno confermato in una dichiarazione congiunta che «stanno attaccando su vasta scala obiettivi dell’organizzazione terroristica Hamas in tutta la Striscia».

L’ok degli Usa

Il portavoce militare ha aggiornato le linee di difesa della zona al confine con l’enclave palestinese: «A seguito di una valutazione della situazione, è stato deciso che la zona al confine con Gaza passerà da un livello di piena attività a un livello di attività ridotto, il che non consente attività scolastiche». «Netanyahu e il suo governo nazista stanno rinnovando l’aggressione e la guerra di sterminio contro i civili indifesi nella Striscia di Gaza». Con «un colpo di stato contro l’accordo di cessate il fuoco, mettendo a repentaglio il destino degli ostaggi a Gaza», ha fatto sapere Hamas. «Stasera siamo tornati a combattere a Gaza alla luce del rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi e dopo le sue minacce di danneggiare i soldati dell’Idf e le comunità israeliane», ha affermato Katz. «Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa e tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti», ha aggiunto il ministro.

I 59 ostaggi

Secondo Tel Aviv Hamas trattiene ancora 59 ostaggi. A guidare la ripresa dei combattimenti è il nuovo capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir. Insieme a lui il capo dello Shin Bet Ronen Bar, dal bunker sotto il ministero della Difesa a Tel Aviv. Il piano di attacco è stato preparato e tenuto segreto all’interno dell’Idf per creare un’azione a sorpresa contro l’organizzazione terroristica. L’esercito ha dichiarato che l’attacco continuerà finché necessario e si estenderà oltre le operazioni aeree. Nelle prossime ore il governo dovrebbe votare il licenziamento di Ronen Bar deciso dal premier Benjamin Netanyahu.

La Jihad Islamica

La nuova offensiva lanciata da Israele su Gaza non gli «darà la superiorità sulla resistenza, né sul campo né nei negoziati. Non libererà Netanyahu e il suo sanguinario governo nazista dalla crisi da cui stanno fuggendo», ha fatto sapere la Jihad Islamica, accusando Tel Aviv di «aver deliberatamente sabotato tutti gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco. Ciò che Netanyahu e il suo barbaro esercito non sono riusciti a realizzare in 15 mesi di crimini e spargimenti di sangue, non riusciranno a realizzarlo di nuovo, grazie alla fermezza del nostro popolo oppresso e al coraggio dei nostri miliziani», ha aggiunto il gruppo palestinese.

Il bilancio dei morti

Alla luce della nuova offensiva israeliana su Gaza le forze di sicurezza egiziano-americane attualmente di stanza nel Corridoio Netzarim, che attraversa la Striscia nella zona centro-settentrionale da est a ovest, si stanno ritirando dalle loro posizioni. Un portavoce del ministero della Salute di Gaza dice alla Reuters che il numero dei morti ammonta a 200. «Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, ma invece ha scelto il rifiuto e la guerra», ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, a Times of Israel dopo la ripresa dei bombardamenti massicci di Israele sulla Striscia di Gaza.

Netanyahu

Hamas ha accusato il premier israeliano Netanyahu di usare la guerra a Gaza come «ancora di salvezza» politica. Israele ha ripreso a bombardare massicciamente la Striscia mentre in patria il capo di governo è sotto pressione per il mancato rilascio di altri ostaggi. E per aver annunciato l’intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet.

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