Israele riprende i bombardamenti su Gaza: oltre 200 morti

Questa escalation segna la fine di una tregua iniziata a gennaio

Nella notte tra il 17 e il 18 marzo 2025, l’aviazione israeliana ha condotto una serie di raid aerei sulla Striscia di Gaza, causando almeno 200 morti, secondo le autorità sanitarie palestinesi.

 

Questa escalation segna la fine di una tregua iniziata a gennaio, durante la quale si erano svolte negoziazioni per il rilascio di ostaggi israeliani detenuti da Hamas.

Contesto della tregua e delle negoziazioni

La tregua, mediata da Egitto e Qatar con il supporto degli Stati Uniti, mirava a porre fine a un conflitto durato 17 mesi che aveva causato ingenti perdite umane e materiali nella regione. Tuttavia, le trattative per estendere il cessate il fuoco si sono arenate, principalmente a causa del rifiuto di Hamas di liberare 59 ostaggi israeliani ancora in suo possesso.

Motivazioni dell’attacco israeliano

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha giustificato l’operazione militare affermando che il “ripetuto rifiuto” di Hamas di rilasciare gli ostaggi e di prolungare la tregua ha reso necessaria una risposta militare. Netanyahu ha dichiarato che Israele agirà con “forza crescente” contro Hamas.

Dettagli degli attacchi

I raid aerei hanno colpito diverse località nella Striscia di Gaza, tra cui Gaza City, Deir al-Balah, Khan Younis e Rafah. Le autorità sanitarie locali riferiscono che tra le vittime vi sono numerosi bambini, e le immagini provenienti da Gaza mostrano ospedali e obitori sovraffollati.

Uno degli obiettivi degli attacchi è stato Mahmud Abu Watfa, un alto funzionario di Hamas.

Reazioni internazionali

La Casa Bianca ha espresso sostegno all’azione israeliana, affermando che coloro che terrorizzano Israele “pagheranno un caro prezzo”.

Nel frattempo, le organizzazioni umanitarie hanno espresso preoccupazione per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza, dove le infrastrutture sanitarie sono al collasso e la popolazione civile continua a subire le conseguenze del conflitto.

La rottura della tregua e la ripresa delle ostilità rappresentano un grave passo indietro negli sforzi per raggiungere una pace duratura nella regione, aumentando le sofferenze della popolazione civile e complicando ulteriormente le prospettive di una soluzione diplomatica al conflitto israelo-palestinese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*