Proteste studentesche e tensioni politiche nei Balcani

​Negli ultimi mesi, la Serbia e la Bosnia-Erzegovina sono state teatro di massicce manifestazioni studentesche

Negli ultimi mesi, la Serbia e la Bosnia-Erzegovina sono state teatro di massicce manifestazioni studentesche che hanno scosso i rispettivi governi e acceso i riflettori su problematiche profonde come la corruzione e la cattiva gestione delle risorse pubbliche.

 

Questi movimenti, nati da tragedie locali, hanno rapidamente assunto una dimensione nazionale, evidenziando una crescente insoddisfazione popolare e trasformando la regione in una potenziale polveriera pronta a esplodere.

Serbia: dalla tragedia di Novi Sad alla mobilitazione nazionale

In Serbia, le proteste sono iniziate nel novembre 2024, dopo il crollo della tettoia di cemento della stazione ferroviaria di Novi Sad, che ha causato la morte di 15 persone. Molti cittadini hanno attribuito la tragedia alla corruzione dilagante e alla scarsa qualità dei lavori di ristrutturazione, eseguiti da aziende statali cinesi. Questo evento ha scatenato una serie di manifestazioni guidate da studenti universitari, che hanno ricevuto un ampio sostegno popolare. Le lezioni in oltre 40 facoltà universitarie sono state sospese, mentre gli studenti chiedevano giustizia per le vittime e responsabilità da parte del governo.

Le proteste sono cresciute in intensità e partecipazione, culminando in una delle più grandi manifestazioni antigovernative nella storia recente della Serbia. Oltre 100.000 persone si sono radunate a Belgrado, unendo studenti, insegnanti e agricoltori nella denuncia della corruzione e della repressione delle libertà. Nonostante le dimissioni del Primo Ministro e di due ministri, i manifestanti continuano a chiedere ulteriori cambiamenti e minacciano uno sciopero generale.

La situazione è ulteriormente degenerata quando deputati dell’opposizione hanno lanciato granate fumogene e gas lacrimogeni in Parlamento, in segno di protesta contro il governo e in supporto alle manifestazioni studentesche. Questo episodio ha causato diversi feriti e ha evidenziato la crescente tensione politica nel paese.

Bosnia-Erzegovina: la solidarietà studentesca oltre i confini

In Bosnia-Erzegovina, gli studenti hanno trovato ispirazione nelle proteste serbe per affrontare le proprie battaglie contro la corruzione. A Sarajevo, gli studenti hanno manifestato chiedendo giustizia per le 29 vittime causate da una frana attribuita a una cava illegale. Queste proteste sottolineano problematiche comuni nei paesi dell’ex Jugoslavia, dove la corruzione e la cattiva gestione continuano a ostacolare il progresso e l’integrazione nell’Unione Europea.

Una regione sull’orlo dell’esplosione

Le manifestazioni studentesche in Serbia e Bosnia-Erzegovina rappresentano una risposta decisa alle pratiche corrotte e all’inefficienza governativa. La crescente frustrazione tra la popolazione, unita alla determinazione dei giovani nel chiedere cambiamenti, potrebbe trasformare la regione in una polveriera pronta a esplodere. La comunità internazionale osserva con attenzione, consapevole che le tensioni attuali potrebbero avere ripercussioni significative sulla stabilità dei Balcani e sull’intero continente europeo.

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