Massiccio bombardamento russo contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina

Il 7 marzo l’esercito russo ha condotto un massiccio bombardamento contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, al quale Kiev ha risposto usando per la prima volta i caccia francesi Mirage 2000, pochi giorni prima di un incontro diplomatico tra una delegazione ucraina e una statunitense in Arabia Saudita.

“Le infrastrutture energetiche in varie regioni dell’Ucraina sono state colpite con missili e droni”, ha affermato su Facebook il ministro dell’energia ucraino German Galushchenko.

“Stiamo facendo il possibile per stabilizzare le forniture di energia e gas”, ha aggiunto.

Secondo l’esercito ucraino, il paese è stato preso di mira da almeno 58 missili e 194 droni.

L’aeronautica militare ucraina ha riferito di aver abbattuto 34 missili e un centinaio di droni, in un momento in cui la sospensione degli aiuti militari statunitensi potrebbe indebolire le capacità di difesa aerea del paese.

Il giorno prima un attacco russo contro un hotel a Kryvyj Rih, nel centro dell’Ucraina, aveva causato quattro morti e più di trenta feriti.

Il 6 marzo il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj aveva effettuato una visita a Bruxelles in occasione di un vertice straordinario dell’Unione europea dedicato al rafforzamento della difesa europea.

In un contesto geopolitico profondamente mutato, con il disimpegno degli Stati Uniti, i Ventisette hanno dato il via libera a un piano della Commissione europea che punta a mobilitare quasi ottocento miliardi di euro per la difesa dell’Europa, di cui 150 miliardi in prestiti, e a fornire un sostegno immediato all’Ucraina.

Inoltre, i Ventisette, con l’eccezione dell’Ungheria, hanno concordato che “non possono esserci negoziati di pace senza la partecipazione dell’Ucraina”.

L’11 marzo sono previsti dei colloqui in Arabia Saudita tra una delegazione ucraina e una statunitense per definire “un quadro per un accordo di pace, preceduto da una tregua”, ha dichiarato Steve Witkoff, l’inviato speciale di Washington per il Medio Oriente.

Il giorno prima Zelenskyj incontrerà a Riyadh il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Il presidente ucraino ha confermato sul social X che “l’Ucraina vuole arrivare a una pace durevole in tempi rapidi”.



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Invecchiati dal caldo – Gabriele Crescente

Il caldo estremo può accelerare l’invecchiamento biologico nelle persone più anziane e aumentare il rischio di malattie legate all’età, afferma uno studio a lungo termine pubblicato su Science Advances.

I ricercatori hanno analizzato i dati genetici ricavati dai campioni di sangue raccolti tra il 2016 e il 2017 da 3.600 statunitensi di almeno 56 anni, e hanno valutato la loro età biologica attraverso tre diversi orologi epigenetici, basati sull’esame dei cambiamenti nella metilazione del dna.

Questo processo influenza l’espressione dei geni ed è stato collegato all’insorgere delle malattie dell’invecchiamento.

Confrontando i risultati con i dati meteorologici raccolti vicino ai luoghi dove i soggetti avevano vissuto nei sei anni precedenti la raccolta dei campioni, hanno scoperto che per ogni duecento giorni in cui erano stati esposti a temperature superiori a 32,2 gradi la loro età biologica risultava di 3,5 mesi superiore a quella di chi aveva vissuto in luoghi più freschi.

Ricerche precedenti realizzate in Germania e in Giappone avevano già individuato un collegamento tra il caldo estremo e l’invecchiamento biologico.

Ma gli orologi epigenetici non sono una misura perfetta del decadimento fisico, scrive New Scientist. Inoltre lo studio non ha tenuto conto di fattori come l’accesso all’aria condizionata o il tempo trascorso all’aperto, che possono influenzare l’esposizione alle alte temperature. Per valutare meglio i rischi servirebbero quindi studi più approfonditi.

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