Addio Old Trafford, il Manchester United presenta il nuovo stadio avveniristico da 100mila posti: costerà due miliardi di sterline

 

stadio manchester united

Sarà il Manchester United a costruire il più grande stadio di calcio al mondo. Ad annunciarlo è Sir Jim Ratcliffe, comproprietario dei Red Devils, che ha alzato il sipario sul nuovo progetto a cui sta lavorando la società britannica. Nei prossimi cinque anni, lo United costruirà un nuovo impianto avveniristico, dal costo di oltre due miliardi di sterline (2,3 miliardi di euro), in grado di accogliere 100mila spettatori. Il nuovo stadio è destinato a sostituire l’Old Trafford, la storica “casa” dove i Red Devils giocano da oltre un secolo. Per la precisione, dal 1910.

Il nuovo progetto dello stadio

La decisione del club inglese è arrivata dopo un lungo processo di consultazione sulla possibilità di ammodernare lo stadio esistente o costruirne uno nuovo in un’area non distante dalla sede attuale. Gli architetti di Foster and Partners, lo studio incaricato del progetto, hanno optato per la seconda opzione. Fin dai rendering diffusi oggi, il nuovo stadio del Manchester United punta a diventare uno degli stadi più avveniristici e riconoscibili al mondo. «Lo stadio è sormontato da un vasto ombrello, che raccoglie energia e acqua piovana, coprendo una nuova piazza pubblica grande il doppio di Trafalgar Square», ha dichiarato alla Bbc Lord Norman Foster, presidente esecutivo della società di architettura. L’annuncio è stato però accompagnato anche dalle incertezze su come verrà finanziato il nuovo stadio, dal momento che lo United attualmente ha un’esposizione debitoria superiore al miliardo di euro.

Una vicenda che ricorda la querelle su San Siro

Il dibattito che ha accompagnato la progettazione del nuovo stadio del Manchester United ricorda per certi versi quello in corso da diversi anni sul futuro di San Siro. Inter e Milan parlano da tempo con il comune di Milano dell’ipotesi di rinnovare lo stadio già esistente o costruirne uno nuovo. Alla fine, le cose dovrebbero andare a finire proprio come a Manchester: lo stadio vecchio – ossia il Meazza – dovrebbe essere in gran parte demolito, mentre le squadre dovrebbero costruire un nuovo impianto di fianco a quello attuale.

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Baby Gang, arriva la condanna definitiva: due anni e 9 mesi

 

Arriva una condanna definitiva per il trapper Baby Gang, 23 anni, con centinaia di migliaia di follower e ai vertici delle classifiche, anche protagonista delle cronache giudiziarie negli ultimi anni. La Cassazione ha confermato per lui la pena di 2 anni 9 mesi e 10 giorni nel processo sulla sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino corso Como, nella movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi. Condanne confermate per gli altri imputati, tra cui i 4 anni e 6 mesi per l’amico Simba La Rue già condannato in via definitiva a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni per la «faida tra trapper».

Il 9 luglio 2024 la Corte d’Appello di Milano avevano ridotto per Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib e difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, la condanna da 5 anni e 2 mesi in abbreviato a 2 anni 9 mesi e 10 giorni. I giudici avevano condannato tutti gli otto imputati, tra cui l’amico trapper Simba La Rue e i ragazzi della loro “crew”, riducendo sensibilmente le pene. Per Baby Gang, accusato di rissa, lesioni e detenzione di arma clandestina, e altri tre, tra cui il manager Chakib Mounir, era stata cancellata «per non aver commesso il fatto» l’accusa di rapina. Il trapper era stato scarcerato lo scorso giugno e poi gli erano anche stati revocati i domiciliari. Per la condanna definitiva potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Il giovane è stato già assolto in un altro processo per rapina e condannato in primo grado a tre anni e 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale.

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Trump compra una Tesla e si mette in posa davanti alla Casa Bianca: la foto insieme a Musk dopo il crollo in Borsa

 

trump-tesla casa bianca

«Acquisterò una nuova Tesla», aveva promesso Donald Trump all’indomani del crollo in Borsa della casa automobilistica del fedelissimo Elon Musk. Detto, fatto. A poche ore dall’annuncio pubblicato sui social, il presidente americano ha chiamato a sé tutta la stampa per farsi fotografare con una Tesla Model S color rosso fuoco parcheggiata proprio all’ingresso della Casa Bianca. «È un grande prodotto», ha detto Trump ai giornalisti presenti, descrivendo poi Elon Musk come «un grande americano», che «sta mettendo in gioco tutto» per aiutare il Paese anche se «viene trattato ingiustamente».

Tutti i guai di Tesla

Le parole al miele di Trump per il miliardario americano, diventato il suo più stretto alleato politico, arrivano all’indomani del «lunedì nero» di Wall Street. Il titolo di Tesla ha visto il proprio valore crollare del 15%, il calo più significativo dai tempi del Covid, principalmente per tre motivi. Il primo ha a che fare con i dati delle vendite in Cina, dove la casa automobilistica di Musk sta perdendo sempre più quote di mercato per via dell’agguerrita concorrenza dei competitor locali. Il secondo motivo riguarda le previsioni delle consegne di Tesla per il 2025, che secondo l’analista Joseph Spak dovrebbero calare di circa il 5% rispetto allo scorso anno. Infine, il terzo motivo: la crescente disaffezione dei consumatori per Tesla a causa del protagonismo politico di Musk. Sia in Europa che negli Stati Uniti sono nate vere e proprie campagne di boicottaggio contro i marchi del miliardario americano, che viene visto ormai non più come un semplice imprenditore, ma come un vero e proprio megafono dell’ultradestra.

La difesa a spada tratta di Trump

Tra i più strenui difensori di Elon Musk c’è proprio Trump, che si sta spendendo in lungo e in largo per proteggere gli affari del suo fedelissimo consigliere, cercando di spingere la sua popolarità soprattutto tra gli elettori conservatori. «Ai repubblicani, ai conservatori e a tutti i grandi americani, Elon Musk sta mettendo tutto in gioco per aiutare la nostra nazione e sta facendo un lavoro fantastico!», ha scritto Trump sul suo social Truth. «Ma i lunatici della sinistra radicale – continua il post del presidente americano – stanno cercando di boicottare illegalmente Tesla, una delle più grandi case automobilistiche del mondo, per attaccare e danneggiare Elon e tutto ciò che rappresenta».

La trovata pubblicitaria alla Casa Bianca

In caso le dichiarazioni di stima fatte sui social non fossero abbastanza, Trump ha pensato bene di dimostrare tutto il proprio affetto con una bizzarra trovata pubblicitaria. Radunati tutti i giornalisti che seguono la Casa Bianca, il presidente americano ha sfilato davanti a una fila di auto Tesla. Una di queste, una Model S color rosso fuoco, è stata acquistata direttamente dallo stesso Trump. «Come la pagherà?», gli ha chiesto uno dei cronisti presenti. «Con un assegno. Non voglio alcuno sconto», ha ribattuto prontamente Trump. Tempo pochi minuti e Elon Musk si è dimostrato pronto a ricambiare il favore: «Tesla raddoppierà la produzione di veicoli negli Stati Uniti entro due anni», ha detto ai giornalisti radunati fuori dalla Casa Bianca. Basterà per risollevare le sorti della casa automobilistica e placare i dubbi dei suoi azionisti?

Foto copertina: EPA/Samuel Corum | Elon Musk e Donald Trump posano davanti a una Tesla parcheggiata fuori dalla Casa Bianca, 11 marzo 2025

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