Baby Gang, arriva la condanna definitiva: due anni e 9 mesi

 

Arriva una condanna definitiva per il trapper Baby Gang, 23 anni, con centinaia di migliaia di follower e ai vertici delle classifiche, anche protagonista delle cronache giudiziarie negli ultimi anni. La Cassazione ha confermato per lui la pena di 2 anni 9 mesi e 10 giorni nel processo sulla sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino corso Como, nella movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi. Condanne confermate per gli altri imputati, tra cui i 4 anni e 6 mesi per l’amico Simba La Rue già condannato in via definitiva a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni per la «faida tra trapper».

Il 9 luglio 2024 la Corte d’Appello di Milano avevano ridotto per Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib e difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, la condanna da 5 anni e 2 mesi in abbreviato a 2 anni 9 mesi e 10 giorni. I giudici avevano condannato tutti gli otto imputati, tra cui l’amico trapper Simba La Rue e i ragazzi della loro “crew”, riducendo sensibilmente le pene. Per Baby Gang, accusato di rissa, lesioni e detenzione di arma clandestina, e altri tre, tra cui il manager Chakib Mounir, era stata cancellata «per non aver commesso il fatto» l’accusa di rapina. Il trapper era stato scarcerato lo scorso giugno e poi gli erano anche stati revocati i domiciliari. Per la condanna definitiva potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Il giovane è stato già assolto in un altro processo per rapina e condannato in primo grado a tre anni e 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale.

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Trump compra una Tesla e si mette in posa davanti alla Casa Bianca: la foto insieme a Musk dopo il crollo in Borsa

 

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«Acquisterò una nuova Tesla», aveva promesso Donald Trump all’indomani del crollo in Borsa della casa automobilistica del fedelissimo Elon Musk. Detto, fatto. A poche ore dall’annuncio pubblicato sui social, il presidente americano ha chiamato a sé tutta la stampa per farsi fotografare con una Tesla Model S color rosso fuoco parcheggiata proprio all’ingresso della Casa Bianca. «È un grande prodotto», ha detto Trump ai giornalisti presenti, descrivendo poi Elon Musk come «un grande americano», che «sta mettendo in gioco tutto» per aiutare il Paese anche se «viene trattato ingiustamente».

Tutti i guai di Tesla

Le parole al miele di Trump per il miliardario americano, diventato il suo più stretto alleato politico, arrivano all’indomani del «lunedì nero» di Wall Street. Il titolo di Tesla ha visto il proprio valore crollare del 15%, il calo più significativo dai tempi del Covid, principalmente per tre motivi. Il primo ha a che fare con i dati delle vendite in Cina, dove la casa automobilistica di Musk sta perdendo sempre più quote di mercato per via dell’agguerrita concorrenza dei competitor locali. Il secondo motivo riguarda le previsioni delle consegne di Tesla per il 2025, che secondo l’analista Joseph Spak dovrebbero calare di circa il 5% rispetto allo scorso anno. Infine, il terzo motivo: la crescente disaffezione dei consumatori per Tesla a causa del protagonismo politico di Musk. Sia in Europa che negli Stati Uniti sono nate vere e proprie campagne di boicottaggio contro i marchi del miliardario americano, che viene visto ormai non più come un semplice imprenditore, ma come un vero e proprio megafono dell’ultradestra.

La difesa a spada tratta di Trump

Tra i più strenui difensori di Elon Musk c’è proprio Trump, che si sta spendendo in lungo e in largo per proteggere gli affari del suo fedelissimo consigliere, cercando di spingere la sua popolarità soprattutto tra gli elettori conservatori. «Ai repubblicani, ai conservatori e a tutti i grandi americani, Elon Musk sta mettendo tutto in gioco per aiutare la nostra nazione e sta facendo un lavoro fantastico!», ha scritto Trump sul suo social Truth. «Ma i lunatici della sinistra radicale – continua il post del presidente americano – stanno cercando di boicottare illegalmente Tesla, una delle più grandi case automobilistiche del mondo, per attaccare e danneggiare Elon e tutto ciò che rappresenta».

La trovata pubblicitaria alla Casa Bianca

In caso le dichiarazioni di stima fatte sui social non fossero abbastanza, Trump ha pensato bene di dimostrare tutto il proprio affetto con una bizzarra trovata pubblicitaria. Radunati tutti i giornalisti che seguono la Casa Bianca, il presidente americano ha sfilato davanti a una fila di auto Tesla. Una di queste, una Model S color rosso fuoco, è stata acquistata direttamente dallo stesso Trump. «Come la pagherà?», gli ha chiesto uno dei cronisti presenti. «Con un assegno. Non voglio alcuno sconto», ha ribattuto prontamente Trump. Tempo pochi minuti e Elon Musk si è dimostrato pronto a ricambiare il favore: «Tesla raddoppierà la produzione di veicoli negli Stati Uniti entro due anni», ha detto ai giornalisti radunati fuori dalla Casa Bianca. Basterà per risollevare le sorti della casa automobilistica e placare i dubbi dei suoi azionisti?

Foto copertina: EPA/Samuel Corum | Elon Musk e Donald Trump posano davanti a una Tesla parcheggiata fuori dalla Casa Bianca, 11 marzo 2025

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Basta ai quiz di ingresso per accedere a Medicina: approvata alla Camera la riforma per l’accesso ai corsi universitari

 

Medicina, addio test di ingresso. intervista antonio cucinella

Addio ai quiz di ingresso per la facoltà di Medicina. L’accesso al corso di laurea diventa libero per i primi sei mesi. Ma per accedere agli anni successivi sarà necessario ottenere un punteggio utile in una graduatoria nazionale unica. Queste le novità contenute nella riforma approvata in via definitiva dalla Camera (con il voto contrario delle opposizioni, che parlano di bluff). Il ddl contiene una delega al governo che, entro 12 mesi, dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di rivedere le modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria. «Già dal prossimo anno non ci saranno i test a crocette», sottolinea la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. «Finalmente cambia un sistema che ha tenuto chiuse per troppo tempo le porte dell’università e ha costretto i ragazzi a sottoporsi alla gogna di test inutili che erano diventati una specie di roulette russa con alla base una formazione costosissima e totalmente inutile».

«Siamo pronti, correremo» e «nel prossimo anno accademico non ci saranno più i test a crocette e partirà l’allargamento del numero attraverso 30mila posti in più sulla base dei fabbisogni progressivamente distribuiti su tutte le università italiane con una apertura progressiva, inesorabile ma sostenibile», ha precisato la ministra. «È una soddisfazione – ha evidenziato dopo il voto al termine del quale si è concessa una foto con i parlamentari di Forza Italia per festeggiare il via libera – per gli studenti, le studentesse e le loro famiglie».

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