La difesa civile della Striscia di Gaza ha annunciato che almeno diciotto persone, tra cui alcuni collaboratori delle Nazioni Unite, sono morte l’11 settembre in un raid aereo israeliano contro una scuola traformata in rifugio per sfollati nel campo profughi di Nuseirat. L’esercito israeliano ha invece affermato di aver preso di mira “terroristi di Hamas”.
“Il bilancio delle vittime è salito a diciotto, tra cui due collaboratori dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha dichiarato Mahmoud Basal, portavoce della difesa civile, l’organizzazione responsabile dei servizi di emergenza a Gaza.
Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha precisato che i collaboratori dell’Unrwa rimasti uccisi sono sei.
“Una scuola trasformata in rifugio per dodicimila persone è stata nuovamente presa di mira dall’aviazione israeliana, e tra le vittime ci sono sei dei nostri colleghi dell’Unrwa”, ha affermato sul social network X.
“Quello che sta accadendo a Gaza è inaccettabile”, ha aggiunto. “Queste gravi violazioni del diritto umanitario internazionale devono cessare immediatamente”.
“Si tratta del più alto numero di morti tra il nostro personale in un singolo attacco”, ha dichiarato l’Unrwa.
Secondo Hamas, la scuola Al Jouni, gestita dall’Unrwa, ospitava circa cinquemila sfollati al momento del raid.
L’esercito israeliano ha affermato in un comunicato che “l’aviazione ha effettuato un attacco di precisione contro un centro di comando di Hamas”.
Negli ultimi mesi l’esercito ha colpito più volte le scuole nella Striscia di Gaza, sostenendo che ospitassero centri di comando di Hamas, cosa che il gruppo palestinese nega.
Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 41.084 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato almeno 1.205 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.
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