Ma mi faccia il piacere – Il Fatto Quotidiano

Bombe salvavita. “Le armi italiane salvano vite” (Repubblica, prima pagina, 14.5). Sparano aspirine e supposte.

Compro una consonante. “Zelensky a Roma, città blindata con droni e cecchini” (Giornale, 13.5). Poi Vespa ha portato i lecchini.

Gossip. “Il caso Rovelli, una delle piccole polemiche di giornata” (Concita de Gregorio, In onda, La7, 13.5). ‘Na cosetta

The Guerzoni’s List. “Alla fine Zelensky si convince che i ‘putiniani travestiti da pacifisti’ sono una minoranza e abbraccia gli italiani ‘a uno a uno’” (Monica Guerzoni, Corriere della sera, 14.5). Hai pronta la nuova lista dei servizi segreti sui “putiniani d’Italia”?

Levissimo/1. “Sono stato frainteso, temevo che la partecipazione di Rovelli (alla Fiera del Libro di Francoforte, ndr) non fosse letta nella prospettiva giusta… ho voluto difendere Rovelli da possibili fraintendimenti… il mio timore è che non fosse accolto nel modo giusto, nel rispetto della sua statura intellettuale” (Ricardo Franco Levi, commissario alla Fiera di Francoforte, Repubblica, 14.5). Che tenero, l’ha fatto per lui.

Levissimo/2. “Nessuno voleva impedire al professor Rovelli di parlare e dire le sue cose. Tutt’altro” (Levi, ibidem). Perciò gli ha revocato l’invito a parlare: per fargli dire le sue cose fra sé e sé.

Levissimo/3. “Mi auguro che il professor Rovelli accetti l’invito che gli ho rivolto ad essere presente” (Levi, ibidem). E non quello ad essere assente.

Gratitudine. “Penso sia giusto ringraziare Alessandro Profumo per il lavoro svolto alla guida di Leonardo negli ultimi 6 anni. Lui ha portato in dote alla società il suo standing internazionale, la sua serietà calvinista, il suo carisma e le sue rare capacità manageriali” (Guido Crosetto, FdI, ministro della Difesa ed ex senior advisor di Leonardo, Twitter, 9.5). E tutte quelle belle consulenze.

Lardo ai giovani. “La Rai ha 4mila dipendenti di troppo. Servirebbero 300 giovani bravi” (Giovanni Minoli, Libero, 8.5). Tipo lui.

Longanelli. “Montanelli sosteneva che gli italiani sognano sempre di fare la rivoluzione d’accordo con i carabinieri” (Massimo Gramellini, Corriere della sera, 10.5). Era Longanesi, ma fa niente.


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Democrazie immaginarie. “Kyiv (Kiev, ndr) ha un vantaggio decisivo: i suoi sensori democratici all’erta” (Vittorio Emanuele Parsi, Foglio, 10.5). Almeno da quando Zelensky ha messo fuorilegge gli undici partiti di opposizione.

Extraprofitti immaginari. “Antonio Patuelli (Abi): ‘Gli extraprofitti delle banche non esistono” (Stampa, 12.5). Quindi quel gonfiore in tasca è perché sei contento di vedermi?

Commozione. “21 minuti di videomessaggio per la convention della sua Forza Italia: il nuovo miracolo di Berlusconi oscura Carlo III d’Inghilterra e ‘commuove’ critici e avversari tranne gli irriducibili del Fatto” (Francesco Damato, Dubbio, 9.5). Al contrario: abbiamo riso alle lacrime.

Ma anche. “Fassino: ‘Schlein non si fidi di chi vuole il Pd solo all’opposizione’” (Foglio, 125). Meglio un po’ con la destra e un po’ contro, come sempre.

Alternanza. “Giustizia, nessuna riforma possibile finché il ministero è pieno di magistrati…” (Giandomenico Caiazza, presidente Unione Camere Penali, Dubbio, 13.5). Giusto, riempiamo pure quello di pregiudicati e imputati.

Suffragio semi-universale. “Basterebbe istituire un esame per accedere ai vertici delle Istituzioni, una prova facilissima e al tempo stesso difficilissima di cultura generale e di educazione civica… dove gran parte dei leghisti, dei 5 stelle e dei fratelli d’Italia verrebbero dirozzati e spulciati o inesorabilmente bocciati” (Francesco Merlo, Repubblica, 14.5). Un esame con una sola domanda: farai o no come Renzi e la sua Rai personale che regalò un contrattino da 240 mila euro annui a Francesco Merlo per fantomatiche prestazioni di “consulente della Direzione editoriale per l’informazione”?

La Repubblica Enigmistica. “Lorem ipsum dolor sit Consectetur adipiscing elit Mauris id semper mi Praesent ullamcorper Lorem ipsum” (sommario all’articolo “Vasco Bondi: ‘Io torno alle origini ma niente resta uguale’, Repubblica-Roma, pagina 11, 14.5). Dev’essere un testo di Recalcati.

Il titolo della settimana/1. “Biden va votato (senza entusiasmo). Solo così si evita il trionfo del maligno” (Domani, 8.5). Mo’ me lo segno.

Il titolo della settimana/2. “Formigoni: ‘Non penso alle Europee, ma combatto l’astensionismo” (Libero, 10.5). Più rubi, più gente va a votare.

Il titolo della settimana/3. “Cara Meloni, è finita la pacchia! Ora la sinistra ha di nuovo il giornale di Gramsci” (Piero Sansonetti, Unità, 9.5). Che infatti appare più preoccupato della Meloni.

Il titolo della settimana/4. “Tutta la politica al capezzale delle culle vuote” (Riformista, 12.5). Senza parole, però si vede la mano del nuovo direttore editoriale.

Il titolo della settimana/5. “La perestroika di Berlusconi” (L’Identità, 9.5). Anzi, un pullman di perestroike.

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Mafia diffamata. “Solito fango mediatico su mafia e Cavaliere. I legali: ‘Adesso basta’” (Giornale, 5.5). Ma i legali della mafia o del Cavaliere?

L’alibi di ferro. “Il Fatto anticipa la nuova relazione depositata in Procura a Firenze. Altro che segreto istruttorio” (ibidem). Quindi la linea difensiva è: frequentava mafiosi, ma è un segreto.

Interviste a confronto. “Si sta sforzando di avere una reazione pacifista, ministro Crosetto?”, “Quindi solo al mattino, una volta atterrato dal Medio Oriente, ha scoperto di essere il protagonista della polemica?”, “Quando glielo hanno riferito, cosa ha pensato? Ci è rimasto male?”, “Davvero è disposto a invitarlo a cena per ‘conoscersi, chiarirsi’ e spazzare via le scorie della polemica?”, “Rovelli è stato durissimo con lei, anche senza nominarla. L’ha inclusa tra i ‘piazzisti di strumenti di guerra’ che costruiscono armi ‘per ammazzarci l’un l’altro’”, “Un albero buono non può produrre frutti cattivi né un albero cattivo produrre frutti buoni…” (“domande” di Monica Guerzoni al ministro della Difesa Guido Crosetto, Corriere della sera, 3.5). “Professor Rovelli, lei è filorusso?”, “Allora perché dissente da chi critica l’invasione di un Paese da parte di una autocrazia”, “Perché lei dà sempre l’impressione di mettere sullo stesso piano la Russia e le democrazie occidentali?”, “Non si accorge di utilizzare così il principale strumento della propaganda russa?”, “Ammesso che lui lo voglia davvero, perché si dovrebbe trattare con Putin?”, “Glielo dice lei a Putin?”, “Non è che dietro le sue opinioni si nasconde sempre il solito antiamericanismo?” (“domande” di Marco Imarisio al fisico Carlo Rovelli, ibidem). Senza parole.

Scappate. “Fazzolari (FdI): ‘Cari disoccupati, è ora di correre’” (Libero, 5.5). Stiamo venendo a prendervi.

Maestri di vita. “Travaglio è un piccolo, miserabile imitatore di Montanelli” (Claudio Martelli, 6.5). Non tutti possono permettersi il lusso di essere pregiudicati per la maxitangente Enimont e prescritti per quella sul Conto Protezione.

Di Boschi e di riviera. “Giudicatemi per le riforme, non per le forme” (Maria Elena Boschi, 12.3.’14). “Le creme per la pelle del dottor Berruti, compagno di Boschi: ‘Maria Elena le ha provate e mi ha spinto a proseguire’. L’attore, odontoiatra e compagno dell’ex ministra, e la sua linea di prodotti di bellezza: dopo che lei le ha provate, le chiedono tutti se ha fatto il lifting” (Corriere della sera, 4.5.’23). Il tempo passa, in tutti i sensi.

Polli Aia. “Zelensky all’Aia: ‘Nessun attacco, sarà questa Corte a giudicare Putin” (Repubblica, 5.5). Questa corte che l’Ucraina non riconosce, sennò alla sbarra ci finirebbe pure lui.


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Anti sarà lei. “L’antipolitica del Raphael che indebolì le istituzioni” (Alessandro Campi, Messaggero, 1.5). Cioè la Politica nella sua forma più pura.

Una bella lotta. “La corsa per Expo 2030, Roma vede il ballottaggio: ‘Sfida aperta con Riad’” (Messaggero, 1.5). Vince chi fa più schifo.

Lo Zoo di Repubblica. “Anche Vespa con l’età è migliorato” (Francesco Merlo, Repubblica, 6.5). Ora è identico a Merlo.

L’autoschiaffo. “Lo schiaffo No Vax e la nemesi di Conte”, “Nel corso della sua ascesa il M5S ha cavalcato ogni forma e idea virulenta di protesta contro il cosiddetto ‘sistema’ (per poi entrare a farne parte). Il grillismo ha fatto il pieno di voti soffiando sul fuoco del peggiore populismo antipolitico, vellicando ogni velleità antagonistica… seminando tantissimo vento. E guarda un po’, a portare tempesta adesso arriva proprio uno che si dichiara ex militante ed elettore del Movimento” (Massimiliano Panarari, Stampa, 6.5). Quindi, siccome il M5S ha fatto vera, intransigente e pacifica opposizione ed è stato votato da milioni di italiani, se Conte viene aggredito per strada, se l’è cercata.

Polito el Drito. “L’ultimo Moretti e la sua sinistra. Che bello se tra tic e autocitazioni la convincesse a smarcarsi da Putin” (Antonio Polito, Corriere-Sette, 5.5). Ma va’ a ciapà i ratt.

Il titolo della settimana/1. “Schlein-Landini, patto del tortellino per costruire la trincea del lavoro” (Repubblica, 7.5). Manca soltanto l’armocromista per decidere il colore del tortellino.

Il titolo della settimana/2. “Biden: ‘Ho l’età’” (Stampa, 1.5). Per ritirarsi.

Il titolo della settimana/3. “Regione Lazio: Rocca nomina l’ex terrorista De Angelis alla comunicazione” (Repubblica, 3.5). “Le rivoluzioni cominciano in piazza e finiscono a tavola” (Leo Longanesi).

Il titolo della settimana/4. “Roberto Saviano: ‘Chi critica la destra è un nemico. L’Italia sta diventando come la Serbia’” (Stampa, 3.5). O come il Draghistan.

Il titolo della settimana/5. “In Renzi rivedo il mio amico Silvio” (Andrea Ruggieri, ex deputato FI, nipote di Bruno Vespa, direttore del Riformista in tandem con Renzi, Tpi, 5.5). Sono soddisfazioni, per entrambi.

Il titolo della settimana/6. “Il compromesso non porta la pace” (Nathalie Tocci, neo consigliera di amministrazione di Acea, Stampa, 5.5). Giusto: la pace la porta la guerra atomica.

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Core ‘ngrato. “Sa che le dico presidente Fedriga? La prossima volta che lei avrà bisogno di una marchetta o di una difesa d’ufficio dagli attacchi di La Repubblica o de La Stampa, la prego: non alzi il telefono con noi come d’abitudine” (Alessandro Sallusti contro il presidente del Friuli Venezia Giulia, reo di non aver dato pubblicità istituzionale a Libero, 20.4). L’abitudine dei giornalisti di fare marchette ai politici a spese dei contribuenti.

Cappellate. “Il Vate (Marco Travaglio, ndr), ospite da Giletti … nel tentativo di accreditare il ruolo dei pace della Cina, ne ha sparata impunemente un’altra delle sue: ‘Xi andrà a Kiev’” (Stefano Cappellini di Repubblica, Twitter, 29.3). “Zelensky invita Xi Jinping a Kiev: ‘Pronto a parlare con lui’” (Repubblica, 29.3). “Xi chiama Zelensky: ‘Siamo dalla parte della pace’. E Pechino manda un inviato in Ucraina” (Repubblica, 26.4). E niente, glielo fanno apposta.

Ma non mi dire. “Sono molto favorevole ai giovani. Lo ero ai tempi di Renzi, lo sono per Schlein” (Graziano Delrio, senatore Pd, Repubblica, 24.4). “La morte? Sono totalmente contrario” (Woody Allen).

Ubi maior. “Silvio vende il Giornale a Tosinvest” (Libero, 29.4). E noi che credevamo fosse di Paolo.

Senti chi parla/1. “Le mie scelte di abbigliamento dipendono sicuramente dalla situazione in cui mi trovo. A volte sono anticonvenzionale, altre volte più formale. In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista” (Elly Schlein, segretaria Pd, a Vogue Italia, 26.4). “Quando si tratta di donne si parla più di look che di politica” (Schlein, Stampa, 29.4). Infatti ne hai parlato tu.

Senti chi parla/2. “Ci piace portare, diciamo… insieme ai nostri amministratori il Pd verso un futuro che grazie anche alle nuove norme europee sempre di più investa e costruisca dei cicli positivi, diciamo… della circolarità, uscendo dal modello lineare. È questo il tema” (Schlein, 19.4). Meglio parlare di look.

Un po’ per uno. “Gelo su Fini da FdI. Lollobrigida: ‘Non è il suo tempo’” (Repubblica, 24.4). Ora la leader rovinata dal cognato è la Meloni.

Ha stato la Wagner/1. “Così la Wagner si prende l’Africa”, “Raid, affari e piani di golpe: così la Wagner cinge l’Africa dall’Atlantico il Mar Rosso” (Repubblica, 24.4). “Il rischio è un boom di migranti verso l’Europa. Lo zampino Wagner nella destabilizzazione” (Giornale, 24.4). Forti sospetti sulla Wagner anche dietro il divorzio Totti-Ilary.


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Ha stato la Wagner/2.
“Prigozhin – esponendo così il suo legame con la famiglia Peskov – ha detto che il figlio di Dmitry Peskov ha combattuto eroicamente a luglio nel Gruppo Wagner. Tuttavia stanno spuntando una serie di multe prese a luglio a Mosca dalla Tesla intestata al figlio di Peskov”( Jacopo Iacoboni, Twitter, 24.4).

E la Corte dell’Aja che fa?
Ha stato Conte. “Il Superbonus frena anche il taglio delle tasse”(Federico Fubini, Corriere della sera, 24.4). Quindi se il governo mente sul taglio delle tasse è colpa di Conte che non governa da due anni. Sicuri che non c’entri pure la Wagner ?

Ha stato nessuno. “Mori: ‘L’inchiesta trattativa, con Falcone e Borsellino, non l’avremmo avuta” (Dubbio , 29.4). Motivo in più per trattare con chi li ha ammazzati . Disagi. “Ero a disagio a sinistra, forse ho preteso troppo su giustizia e sicurezza” ( Caterina Chinnici, magistrato, europarlamentare Pd passata a FI, Giornale, 30.4).

Ora te le danno B., Dell ’Utri e Cosentino.
Dal produttore al consumatore /1. “Summit sulla ricostruzione. Meloni alle imprese: ‘Investite sull’Ucraina, vincerà’” (Corriere della sera, 27.4). Intanto però distruggiamola per un altro annetto, così ricostruiamo di più.
Dal produttore al consumator e/2. “Gelsomina Vigliotti, vicepresidente Bei: ‘La ricostruzione dell’Ucraina inizi subito o l’economia crollerà’” (Repubblica, 27.4). Ricostruiamo subito, ridistruggiamo e riricostruiamo: così ci guadagniamo due volte.

Il foreign fighter. “Se lasciamo la Crimea in mano a Putin, Xi
sarà incentivato a prendersi Taiwan” (Andrea Margelletti, Stam –
pa, 30.4). Quindi dove si arruola: in Crimea o a Taiwan?

Il titolo della settimana/1.“30 anni fa l’assalto a Craxi. Le monetine dell’anti politica” (Stampa, 28.4). Bei tempi.

Il titolo della settimana/2.
“30 anni fa le monetine contro Craxi. La figlia Stefania: ‘La sinistra è ancora malata di giustizialismo’” (G iornale, 30.4). Magari.

Il titolo della settimana/3.
“Angela Della Morte, madre di Marta Fascina, fa visita al ‘genero’
Berlusconi per la prima volta al San Raffaele”(Corriere della sera,
24.4). Senza parole.

Il titolo della settimana/4.
“Clemente Mimun lascia la sua Sabaudia: ‘Ho venduto la villa,
non voglio problemi” (Repubblica, 27.4). Mo’ me lo segno.

I titoli della settimana/5.
“Trattativa Stato-mafia demolita in Cassazione: non ci fu alcuno
scambio con i boss dopo le stragi”.
“I soldi russi alla Lega non esistono”. “Conte e Speranza torchiati
sul Covid: indagati per omicidio ed epidemia colposi” (Libero,
28.4). La trattativa è perfettamente riuscita.

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Santa Palomba caput mundi. “Nella sua prima conferenza stampa, Schlein è apparsa involuta sul punto cruciale, che oggi non è l’Ucraina, ma appunto l’inceneritore capitolino” (Stefano Folli, Repubblica, 20.4). Giusto: inviamo le armi all’Acea.

Il solito bulimico. “Tanti soldi, anzi troppi. La matassa dei fondi che ora resta da sbrogliare”, “I finanziamenti chiesti da Conte già eccessivi per il governo Draghi”. “Conte non ha tenuto conto della storica incapacità del sistema nazionale di utilizzare appieno i finanziamenti Ue. Ecco il baco: la bulimia del premier grillino” (Francesco Verderami, Corriere della sera, 22.4). Nel luglio 2020, quando strappò all’Ue 209 miliardi di Pnrr per il suo Paese, Conte doveva prevedere che l’avrebbero rovesciato per farli spendere a Draghi e poi a Meloni e che questi non ci sarebbero neppure riusciti. Si vergogni.

Lo zanzarologo. “L’ho detto nella “variante parenzo” di Radio24 news di oggi e in più occasioni: le ‘vignette’ del Fatto non fanno ridere! Farebbero bene ad abbandonare il tentativo di fare satira e dovrebbero dedicarsi solo alle manette. Solidarietà alla Famiglia Francesco Lollobrigida” (David Parenzo, Twitter, 21.4). Minchia, l’ha detto nella “variante parenzo” e in più occasioni: e adesso come facciamo?

Nulletta. “Cnel è un’etichetta sotto cui non c’è nulla di importante” (Renato Brunetta, deputato FI, 23.9.2016). Infatti adesso lì sotto c’è il neopresidente Renato Brunetta.

47 muto che parla. “L’assenza è presenza. Le pause di Schlein e i nodi irrisolti che spiazzano il Pd” (Stefano Cappellini, Repubblica, 17.4). “E ho detto tutto” (Peppino de Filippo, Totò Peppino e la malafemmina, 1956).

Ignazio, la Carta! “L’antifascismo non è nella Costituzione” (Ignazio La Russa, presidente FdI del Senato, Repubblica, 21.4). È arrivato a pagina 3 e non ha capito le prime due.

Dipende. “Ancora discutiamo su cosa fare di una belva che ha ucciso un uomo?” (rag. Claudio Cerasa, Foglio,22.4). Invece gli uomini che fanno uccidere altri uomini scrivono sul Foglio.

Entrate. “Stoltenberg: ‘Il futuro dell’Ucraina è entrare nella Nato’” (manifesto, 21.4). Nell’attesa, la Nato è entrata in Ucraina.

Solo. “Contrordine: Palamara non è corrotto. L’ex capo dell’Anm patteggia: resta solo il traffico d’influenze. Tornerà pm?” (Dubbio, 19.4). Così potrà processare gli altri per traffico d’influenze.


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Abracadabra. “Stiamo sparendo. I dati li confermano” (Filippo Facci, Libero, 20.4). Vista la firma, non è poi una gran tragedia.

Il Premier Orologiaio. “’Parlando di leadership – dice Funiciello – Draghi spiazzava. Un giorno, senza guardarmi, mi fece notare che gli orologi di Palazzo Chigi erano rotti. Poi sono stati riparati. La sua era una capacità di guardare qualcosa da uno sguardo inedito. L’ha fatto sempre’… ‘A Palazzo Chigi – aggiunge Veltroni – gli orologi non funzionano per via della difficoltà di decidere e di un sistema in crisi’” (presentazione dell’ultimo libro di Antonio Funiciello, già capo di gabinetto di Gentiloni e Draghi, Messaggero, 18.4). Quando c’era Lui, gli orologi arrivavano in orario.

I Giornalisti Antennisti. “Duecento antenne sospette sui tetti delle ambasciate russe in Europa: così Mosca sorveglia tutti i paesi europei con lo spionaggio elettronico” (Jacopo Iacoboni, Twitter, 18.4). “Centinaia di antenne sui tetti delle ambasciate. Così gli 007 di Mosca spiano le capitali europee” (Corriere della sera, 21.4). “Così le antenne di Putin spiano Europa e Nato dai tetti delle ambasciate” (Messaggero, 21.4). E non hanno ancora aperto il dossier spazzacamini.

In galera! “Augusta Montaruli (FdI): ‘Basta scarcerazioni facili’” (Libero, 22.4). In effetti, con una condanna definitiva a 18 mesi per peculato, lei è a piede libero.

Il terzo Grasso. “Calenda non ha fiuto politico, è litigioso, un twittarolo compulsivo, mentre Renzi ha strategia e visione, ma è troppo impaziente” (Aldo Grasso, Corriere della sera, 16.4). Uahahahahah.

Il titolo della settimana/1. “Reddito di gravidanza. Niente tasse a chi fa figli” (Giornale, 20.4). Poi dicono che la destra è allergica alla satira.

Il titolo della settimana/2. “Cospito ha interrotto lo sciopero della fame” (manifesto, 20.4). Mo’ me lo segno.

I titoli della settimana/3. “Schlein, radicale ma prudente” (Daniela Preziosi, Domani, 20.4). “Movimentismo e responsabilità: Elly costruisce il nuovo Pd” (Francesca Schianchi, Stampa, 20.4). Cannibale, ma vegana.

Il titolo della settimana/4. “Lollobrigida non si scusa: ‘Sono ignorante, non razzista’” (Stampa, 20.4). Sono soddisfazioni.

Il titolo della settimana/5. “Messaggio a Pechino: le navi militari italiane in rotta per il Pacifico. La richiesta venuta dagli Usa per dissuadere la Cina dalle velleità di invadere Taiwan” (Repubblica, 22.4). Pare che Xi Jinping abbia fatto testamento.

Il titolo della settimana/6. “Giusto ricordare i fratelli Mattei, ma la destra non dimentichi i fratelli Cervi” (Luigi Manconi, Stampa, 18.4). Ma pure le sorelle Bandiera.

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È un bel Pnrr. “Accattonaggio europeo. Conte chiede l’elemosina. Col cappello in mano” (Libero sulla trattativa europea per il Recovery Fund, 14.7.2020). “Vince l’Olanda”, “Giuseppe si è fatto fregare”, “Conte si fa fregare: invece di avere aiuti dall’Ue otterrà altri prestiti” (Libero dopo l’accordo sul Recovery, 21.7.’20). “Festeggiano Conte perché ci indebita” (Pietro Senaldi, Libero, 22.7.’20). “Occhio alla fregatura. Non illudetevi, alla fine pagheremo noi” (Vittorio Feltri, Libero, 22.7.’20), “Conte lecca Berlusconi e teme l’ira popolare quando emergeranno le bugie sul Recovery Fund” (Renato Farina, Libero, 22.7.’20). “Dem e grillini lavorano per far saltare il Pnrr. Opposizione contro l’Italia… Pur di sgambettare il governo Meloni… sabotano il piano vitale per l’economia” (Libero, 30.3.2023). Così ci salvano dall’accattonaggio, dalle bugie e dalla fregatura.

Meno male. “Il Pnrr non l’ho scritto io” (Giorgia Meloni, FdI, presidente del Consiglio, 31.3). Ci mancherebbe pure questa.

Cognati d’Italia. “Quello che non è un modello di civiltà è non andare a lavorare, stare sul divano e gravare sulle spalle altrui col reddito di cittadinanza” (Francesco Lollobrigida, FdI, ministro dell’Agricoltura, 2.4). Giusto: molto meglio fare il ministro perchè sei il cognato della premier.

Piantedosi in eccesso. “La colpa degli sbarchi è dell’opinione pubblica italiana che li accetta” (Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, 25.3). Era persino più credibile la Wagner.

Colbacchi. “Qualche piccolo Stalin ancora circola nei corridoi di viale Mazzini, c’è ancora qualcuno che gira con il colbacco in testa…” (Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Che tempo che fa, Rai 3, 26.3). Almeno ce l’hanno, una testa.

Le Forse Ardeatine/1. “Furono trucidati alle Fosse Ardeatine perché italiani”. “Li ho definiti italiani, è onnicomprensivo” (Meloni, 24.3). Secondo me furono trucidati in quanto bipedi.

Le Forse Ardeatine/2. “Ecco chi è morto in via Rasella. Tirolesi cattolici noti per essere molto poco nazisti” (Marco Cimmino, “docente di storia”, Libero, 1.4). Come quella ragazza che era rimasta un poco incinta.

Chi ha avuto ha avuto. “La Francia si terrà Pietrostefani e gli altri. 40 anni di accanimento” (Adriano Sofri, Foglio, 29.3). Tutte quelle vittime accanite che si sono suicidate per incastrarli.

Marianna Antemarcia. “Madia: ‘Elly ha vinto e sceglie lei, la minoranza faccia la sua parte ma resti fuori dalla segreteria’” (Repubblica, 28.3). E lei – a parte le parentesi veltroniana, napoletaniana, dalemiana, bersaniana, lettiana, renziana, gentiloniana, martiniana, zingarettiana, rilettiana, bonacciniana – è una schleiniana della prima ora.


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Slurp. “Meloni più ascoltata di Biden. Alle prossime Europee l’asse del potere si sposterà su Giorgia” (Italo Bocchino, Libero, 27.3). Ma pure l’asse terrestre.

Dimmi quando quando quando. “Walter Veltroni: Quando avevamo ideali” (Stampa, 29.3). Ecco, appunto: quando?

Vi piacerebbe. “Ora il rischio di un conclave senza conclave. Un Papa comunque infragilito… crisi respiratoria abbinata a una sofferenza cardiaca” (Massimo Franco, Corriere della sera, 31.3). “Il Pontefice a Pasqua non celebra” (Messaggero, 31.3). “Il Papa salta la Pasqua. Per la messa di domenica pronto il cardinal Sandri” (Libero, 31.3). “Bergogliani e conservatori si preparano al Conclave. Manovre in vista della successione in Vaticano” (Libero, 1.4). “Francesco dimesso dal Gemelli: celebrerà le funzioni di Pasqua” (dai giornali del 2.4). Pazienza, ragazzi, sarà per un’altra volta.

Concordanze. “Reporter arrestato dai russi. Gli Usa ai suoi: via da Mosca” (Giornale, 31.3). I suoi del reporter o di Mosca?

Il titolo della settimana/1. “Un Figliuolo per il Pnrr. Serve un commissario con pieni poteri. Subito” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 30.3). Quante volte, Figliuolo?

Il titolo della settimana/2. “L’insofferenza di Draghi per lo scaricabarile di Meloni e quella telefonata riparatrice. Il consigliere Giavazzi inviato in tv da Lucia Annunziata per replicare alle accuse dei ministri” (Repubblica, 30.3). Faccia come come fosse casa sua.

Il titolo della settimana/3. “Gli amici della Schlein bucano le gomme ai Suv” (Libero, 28.3). Uahahahahah.

Il titolo della settimana/4. “Con Trump incriminato, torna alla ribalta il paragone loffio tra lui e Berlusconi. Una suggestione per palati grossi, ridicola per intenditori. No, Trump non è come Berlusconi” (Giuliano Ferrara, Foglio, 1.4). Berlusconi ne ha pagate un pullmann intero.

Il titolo della settimana/5. “Il piano anti invasione” (Giornale, 31.3). E pro evasione.

Il titolo della settimana/6. “Kiev cambia la toponomastica ‘imperialista’: ‘Tolstoj e Gagarin sono simboli del Cremlino’. La battaglia per il Conservatorio Caikovskij” (Stampa, 27.3). Ma infatti. Guerra e Pace e Lo Schiaccianoci li scrisse il primo uomo a volare nello spazio: Zelensky.

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